“A volte le parole non bastano.
E allora servono i colori.
E le forme.
E le note.
E le emozioni.”

                                                                                                                                           Alessandro Baricco

E sprimere il proprio
M ondo
O riginale,
Z eppo di parole, pensieri, sensazioni, colori, visioni
I nsieme,
O norando
N oi stessi e le nostre
E mozioni.

Il progetto “Alla ricerca delle emozioni” nasce dal desiderio di creare un nuovo spazio creativo dedicato all’ascolto dei propri vissuti interiori. Uno spazio accogliente in cui ciascuno possa liberamente raccontarsi e imparare attraverso un confronto “speciale” e un dialogo che abbracci diversi linguaggi artistici e di senso. Proprio questa molteplicità di canali espressivi ha permesso a ognuno di noi di “esserci”, di partecipare e di partire per un viaggio dove, come dice Henry Miller, “la propria destinazione non è mai un luogo ma un nuovo modo di vedere le cose”.

Il bisogno di partire…Forse la risposta sta proprio in un bisogno interiore che si rispecchia nell’etimologia stessa del termine “emozione” che “deriva dal latino emovere, che significa rimuovere, trasportare fuori, scuotere. Quindi un’emozione è qualcosa che ci spinge, che ci fa uscire dal nostro stato abituale, ci scuote, ci fa muovere. Attualmente, l’emozione è definita come una risposta affettiva intensa e breve che si produce come reazione di fronte a un avvenimento o a una determinata situazione. E’ associata a specifici cambiamenti corporei ed è anche correlata a ciò che è importante per noi, ai nostri obiettivi, alle nostre preoccupazioni, o alle nostre aspirazioni” [1]

L’inizio e il porto dove salpare

La nave è salpata senza una meta precisa, ma con un gran bisogno di “conoscere” l’oceano, scegliendo di orientare la rotta con cura approdo dopo approdo.

È come se, ciascuno di noi, avesse aderito ad un patto implicito basato sul “mettersi in gioco”, provando a non giudicare e a non temere il giudizio altrui. E non sempre è stato facile.

Il mare ci ha mostrato i suoi tesori e anche i suoi pericoli, illustrandoci un variegato arcipelago di “isole emotive”:

GIOIA, PAURA, TRISTEZZA, RABBIA, DISGUSTO.

Intense emozioni che abbiamo affrontato con dedizione, avvicinandoci dapprima in punta di piedi e poi tuffandoci in esse e lasciandoci trasportare dal loro flusso.

La cornice di riferimento

Questa intensa esperienza è nata circa tre anni fa e in questo spazio vorremmo raccontarvi la conclusione di questo percorso, ciò che abbiamo piacevolmente “sperimentato” in questo ultimo anno.

Il “Golfo dei Poeti” è un incantevole luogo ligure che ha ispirato alcuni dei nostri grandi scrittori.

Ci siamo fermati e riflettendo in gruppo abbiamo pensato che forse potevamo esprimerci proprio “dandoci voce”, diventando poeti, autori dei nostri mondi interiori.

Abbiamo ritrovato le nostre “compagne” emozioni, le abbiamo “sviscerate” una per una, attraverso un confronto di gruppo. Intensi brainstormings guidati dai conduttori dedicati alla Paura, alla Gioia, alla Tristezza, al Disgusto, alla Rabbia ci hanno permesso di “riscoprirci riscoprendole”.

C’è chi sa usare bene il timone, chi si diverte ad issare le vele, chi è bravo a pescare, chi a cucinare, chi ad avvistare il pericolo, chi a raccontare storie sotto le stelle.

Nel nostro gruppo-equipaggio, c’è chi ha scelto di esprimere spontaneamente parole suscitate dall’emozione proposta.

C’è chi invece ha selezionato tra più parole proposte dagli operatori. Ma anche questo è scegliere.

Anche se a volte la scelta non è consapevole non è sempre importante, perché spesso e volentieri l’inconscio sa il fatto suo ed è “conscio” di strade espressive spesso estranee alla coscienza.

Di seguito un’immagine raffigurante il brainstormings relativo all’emozione della PAURA.

Il metodo di lavoro

E adesso? Come trasformare tutta questa ricchezza in poesia? Era necessario trovare un modo che aiutasse l’intero equipaggio a raccontare il proprio viaggio.

E allora ci siamo inventati un modo semplice, divertente ed efficace di “fare poesia”.

Abbiamo riletto con attenzione i brainstormings creati

  1. scegliendo di mantenere alcune parole, eliminandone altre, aggiungendone di nuove
  2. le abbiamo trascritte su dei semplici ritagli di carta rettangolari.

Questo procedimento è stato fatto dedicando ad ogni incontro un’emozione scelta dal gruppo.

C)Abbiamo disposto le parole selezionate su un tavolo visibili a tutti, scegliendo di creare tre ipotetiche colonne di “parole guida”: sostantivi, verbi, aggettivi e spiegando ai ragazzi la differenza.

D)Ognuno di loro, a turno, ha scelto circa tre o più parole da posizionare sul tavolo, indicandone l’ordine e la disposizione.

C’è chi ha scelto con intenzione, come già abbiamo spiegato sopra, perché le proprie competenze e risorse personali glielo hanno permesso. C’è chi, invece, ha avuto bisogno di essere guidato nella scelta, senza “stravolgere” ma cercando delicatamente di emovere appunto, di tirar fuori tesori più nascosti ma comunque presenti.

A volte la selezione delle parole è avvenuta leggendo e ragionando, a volte il processo di ragionamento e riflessione seguiva ad una scelta di “pancia” molto spesso sorprendentemente poetica.

Un metodo sperimentale efficace che permette a tutti di “fare poesia”, di dar voce a sé stessi, di sviluppare una vivacità intellettuale ed emotiva che ci mantiene attivi nel cuore e nella mente, che ci fa “sentire vivi”, a piccoli passi. Riconosciamo tuttavia che, questo metodo possa essere perfezionato, migliorato, che possa evolversi e trasformarsi.

A tal proposito, il concetto espresso da B. Munari nella sua opera dal titolo “Fantasia” ben si presta ad esprimere il nostro pensiero in merito al “metodo” applicato:

“…dovrebbe servire a capirne il meccanismo, il modo di fare, poi l’operazione completa richiede che il lavoro sia svolto con cura e con cultura che abbia una regola anch’essa inventata ma comunicabile, altrimenti resta puro esercizio personale, non comunicabile utile forse come sperimentazione o ricerca.[1]

Le poesie

Le composizioni poetiche curate dal gruppo del Laboratorio “Alla Ricerca delle Emozioni” del Centro Diurno “Cascina Nuova” di Borgaro Torinese. Ciascuna poesia trova visibilità nelle rappresentazioni artistiche realizzate dai partecipanti.

Il gruppo ha scelto volutamente di post-porre il titolo collocandolo come ultimo verso del componimento affinché il lettore percepisca, verso dopo verso, l’emozione “cantata” ma rivelata solo in conclusione.

Buon Viaggio!

SUONARE FIORI COLORATI,
ASCOLTARE IL SOLE,
MANGIARE CIBI PROFUMATI.
AMORE PER LA MONTAGNA VERDE, PASSEGGIARE CON IL CANE.
BALLARE CON UN’AMICA MUSICA LUMINOSA:
GIOIELLI A SORPRESA
FARE L’ORTO SOTTO UN CIELO SERENO…
ESSERE ASCOLTATI È GIOIA!
UN VIAGGIO SULLE GIOSTRE DI FESTA,
IN FAMIGLIA UNA PIZZA.
CAVALCARE, SCIARE, NUOTARE
COLORARE, CREARE
CANTANDO LA LA LA LA
QUESTA È FELICITÀ!

LONTANANZA… PIOGGIA.
VOGLIA DI NON FARE NIENTE, DEPRESSIONE.
UN ALBERO SPOGLIO…
GRIGIO NUVOLA.
A CASA MI SENTO SOLO, IO.
STARE MALE, COPERTA, FREDDO…
MANCANZA DI QUALCUNO.
ANIMALI NON CURATI, ABBANDONATI.
LA MAMMA NON C’È PIÙ…
DISPIACERE… MUSICA BLU.
PIANGERE LACRIME, MORTE.
MARRONE DELUSIONE.

UNA DONNA: CALORE…
UN TUFFO AL CUORE!
URLO DI MUNCH: BUIO.
LEONE E TOPO. BIANCO E NERO.
PAURA DI ESSERE GRANDI,
DI RIMANERE SOLI
DI NON ESSERE CAPACI.
OSPEDALE: TREMORE E MORTE.
SIRENA DELL’AMBULANZA.
RUMORE. SCAPPARE. PAURA DI CADERE.
COVID 19: FREDDO E SOLITUDINE.
UNA GUERRA MARRONE: PAURA DELL’IGNOTO E DEL FUTURO.
TEMPORALE. UN CANE CHE MI SALTA ADDOSSO.
PAURA DELLE RISPOSTE.
PAURA DELL’ACQUA.
PAURA DEL RIFIUTO E DI ESSERE ESCLUSI.
FOLLA. SILENZIO. SUDORE.
IENA. SCAPPARE. PIETRIFICARSI.
PALPITAZIONI DA PAURA

GELATINOSO FUMO BLU VISCIDO.
VOMITARE CIMICI.
CACCA DI CANE, SALIVA NERA.
CIBO TRA I DENTI: SANGUE NEL LAVANDINO.
RUTTARE MI DÀ FASTIDIO!
UN CANE LECCA LA MANO. SBAVARE. PUZZA PUZZOLENTE
SCACCOLARSI. MOLLE SUDORE!
UOVO E TONNO? ALITO CATTIVO!
MOCCOLO. CAPELLO NEL PIATTO. IMMONDIZIA.
PUZZA DI PIPI. FAZZOLETTO SPORCO.
BACIO SLINGUAZZOSO.
TOCCARE I PIEDI: FORMAGGIO.
BRUFOLI.
DISGUSTO MARRONE

GLI ARTIGLI: AQUILA!
VENGONO LE CRISI!
QUANDO LE AUTO NON SI FERMANO SULLE STRISCE PEDONALI!
I PREPOTENTI: LE URLA!
PERDERE QUALCOSA.
QUANDO QUALCUNO TI TOCCA: I MALEDUCATI!
NON ESSERE RISPETTATA!
ROSSO.
NON TI ASCOLTANO. NON TI CONSIDERANO.
HULK: RITARDO UN PUGNO!
VENTO TORO NERO.
LEONE: LE INGIUSTIZIE BLU.
NON ESSERE CREDUTI. QUANDO TI SGRIDANO.
ROMPERE QUALCOSA
QUANDO NON POSSIAMO FARE QUELLO CHE VOGLIAMO.
QUANDO TI DANNO BUCA.
QUANDO TI PRENDONO IN GIRO.
QUANDO TI PARLANO SOPRA.
ROSSO DI RABBIA

Vorremmo riportare il pensiero di Chiara Carminati, tratto dalla sua opera “Fare Poesia”:

“Fare poesia è creare un luogo in cui immergersi nelle parole. Fare poesia è darsi il tempo di ascoltare il proprio respiro. Fare poesia è un modo per parlare e per sentire con tutti i sensi e in molti sensi. Fare poesia è tutto questo, e anche molto altro. È giocare con le parole e le loro combinazioni creative, è sperimentare le infinite possibilità espressive del linguaggio.

È vivere la parola con voce, corpo, mente e sguardo. Questo percorso tra parole dette, scritte e disegnate vuole essere uno strumento per coltivare il piacere per la poesia come una piantina lenta a crescere. Una piantina che va annaffiata quotidianamente con voce giocosa, orecchio attento e generose spruzzate di entusiasmo.” [3]

Concludiamo il nostro viaggio con la nostra ultima opera poetica realizzata “mescolando” i ritagli di carta con su scritte le parole di ogni emozione.

 

MI FANNO TRISTEZZA ALCUNE PERSONE PREPOTENTI: SCAPPARE!

PAURA DI NON ESSERE CAPACI. TUFFO AL CUORE!

MONTAGNA VERDE, SOLE, TORO.

MORTE E MUSICA.

SUONARE NERO.

AMARE L’AMORE, PROFUMO DI FAMIGLIA.

COVID-19: NERO.

GIOIELLI: COLORATI.

IGNOTO. FUTURO. SILENZIO. RIMANERE SOLI.

BALLARE CON UNA DONNA? GIOIA!

CALORE!

CAPELLI NEL LAVANDIO: PIANGERE.

MANGIARE NEL CIELO BLU…

MANGIARE IL CIELO BLU!

FORMAGGIO E UOVO? DISGUSTO!!!

DISGUSTATA GUERRA!

CHE COS’È LA GUERRA?

PRENDONO IL MITRA E POI DOPO È MORTO!

(PERCHÉ COMBATTONO?) PERCHÉ HANNO IL MITRA!

FARE L’ORTO: CIBI PER LA FELICITÀ.

PAURA DI CADERE: TOCCARE I PIEDI.

AQUILA: HA LE ALI, VOLA E VA A FARE IL NIDO DOVE HA I PICCOLI.

VENTO… RUMORE BIANCO

di Bigazzi Claudia, Conigliaro Serena

 


[1]          National Geographic, Le emozioni. La base neurologica del comportamento, Le frontiere della scienza National Geographic ANNO1 N.4, Milano 2019 pag. 17.

[2]          Munari B., Fantasia, editori Laterza, Roma 2022 pag. 118.

[3]          Carminati C., Fare poesia con voce, corpo, mente e sguardo, Edizioni Lapis, Roma 2019.